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Pro Loco Qualiano Gaudianum

Luoghi di Culto

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Maria Tereisa  Esposito nacque a Casapesenna (Ce) il 4 dicembre 1898 da Paolo e Giuseppa D’Anima.

Sentì la vocazione religiosa dopo un corso di esercizi spirituali predicati dal Canonico Antonio Migliaccio nella sua parrocchia e convinta giunse a Qualiano all’età di 23 anni prestando servizio presso la cascina Migliaccio, accogliendo e accudendo ai numerosi orfani che giungevano da ogni luogo.

Dolce, umile, ma soprattutto donna di preghiera fu accolta a Qualiano con tanto entusiasmo e benevolenza.

Tutti ricorrevano a lei per un consiglio che puntualmente elargiva a piene mani nella carità.

Il suo materno ruolo verso i bambini in breve tempo gli fecero acquistare il titolo di Madre, che manterrà fino alla morte.

Essendo la Confondatrice, fu la prima religiosa a vestir l’abito della nuova Congregazione Religiosa delle Discepole di Santa Teresa, prendendo il nome di Madre Luisa di Gesù agonizzante.

Fu donna e madre esemplare, soprattutto nei momenti bui in cui la nascente opera caritativa si trovò a vivere, confidando in ogni istante di Dio e nella Vergine Maria.

Seppe imprimere in chi la circondasse una carica d’affetto evangelico facendo sentire a proprio agio tutti quelli che bussavano, sia per un tozzo di pane o per una parola di conforto, alle porte della Congregazione.

Quando giungeva all’istituto una nuova orfana, Madre Luisa era solita condurla nella cappella e presentarla ai fedeli per mostrare quanta Provvidenza e benedizione di Dio si stava ricevendo, servendosi del vitto e alloggio che i qualianesi prontamente assicuravano sempre con grande carità e generosità.

Il suo spirito di preghiera, accompagnato da una profonda vita interiore, era il suo segreto per condurre molte anime a Cristo.

Il 28 ottobre del 1943 rese la sua anima a Dio, dopo una lunga sofferenza.

Dopo i solenni funerali, celebrati nell’oratorio della Congregazione, fu sepolta nel cimitero di Qualiano, in attesa della resurrezione assieme alle consorelle e al Padre Fondatore.

Spese la sua intera esistenza per i qualianesi e non solo, per ben trenta anni, nel silenzio e nell’umiltà.

Fu un gigante della carità e Qualiano le fu sempre molto grata per tutto ciò che seppe operare per il bene delle anime.